I monumenti e il loro significato
Statua in marmo h. 340 – 1938. Salvatasi miracolosamente durante la demolizione della “Casa del Contadino” insieme alle due statue di “Palazzo M”, il “Seminatore” fu acquistato provvidenzialmente dall’imprenditore Imo Galanti e conservata all’interno della sua azienda. La quarta statua raffigurante un “Rurale” è andata distrutta. Attualmente il “Seminatore” è posizionato nell’area antistante il Palazzo di Giustizia di Latina, rappresentando un elemento fondamentale nel fondale prospettico di Viale Mazzini.
Delle quattro statue che ornavano la “Casa del Contadino” ( edificio demolito nel 1962) due sono attualmente collocate nel cortile di “Palazzo M” e raffigurano “massaie rurali” con una altezza di 340cm c.a.. Furono recuperate nel 1963 in un terreno agricolo dal giardiniere del Comune di Latina e salvate da distruzione certa. La “Massaia rurale con cesta del Pane” e la “Massaia rurale con prole” (entrambi databili 1938) sono state recentemente oggetto di un intervento conservativo.
“IL GENIO DELLA BONIFICA” Una statua in bronzo dell’artista bolognese Pasquale Rizzoli (1871-1953), raffigurante il Genio della Bonifica, viene regalata dall’Opera Nazionale Combattenti alla città di Littoria, fondata nel 1932 nel cuore della Bonifica integrale dell’Agro Pontino e popolata da coloni veneti ed emiliani. Rizzoli ha ideato l’opera, intorno al 1920, per la tomba di Angelo Verni, grande proprietario terriero e bonificatore degli arenili di Misano Adriatico alla fine dell’Ottocento.
La copia in bronzo della piazza di Latina è stata posta in un primo tempo nella sede romana dell’O.N.C. Altre copie in cemento sono state collocate in alcuni giardini del bolognese.
“FAMIGLIE RURALI” Due gruppi monumentali, in pasta cementizia, che ornano gli edifici a portici collocati ai lati di piazza del Quadrato. Gli edifici erano destinati ad accogliere originariamente il mercato agrario. La disposizione delle figure intende configurare un immaginario triangolo equilatero, simbolo del riscatto o della redenzione. Appare indubbia la volontà dell’artista di rendersi interprete della creazione di una nuova mitografia rurale suscitata dall’epopea contadina.
Fonte: “La Scultura Monumentale in Provincia di Latina”
La scultura di Elabetta Mayo raffigura la ninfa Dafne, figlia del fiume Peneo, con le braccia levate e le mani aperte nell’atto dell’ultima invocazione alla madre terra, prima di trasformarsi in lauro e sfuggire così ad Apollo. E’ uno dei numerosi doni offerti alla Città di Littoria che si voleva dotare di una memoria storica e di un presente culturale.
Fonte: “La Scultura Monumentale in Provincia di Latina”